Mai come in questo periodo complesso abbiamo del tempo a disposizione. Siamo tempestati di proposte per ottimizzare il tempo, ma vogliamo darvi un’idea a cui, forse, non avevate ancora pensato.

E’ giunto il momento di imparare a leggere la busta paga. Un’idea banale, che in molti scarteranno credendo di esserne capaci. Eppure dai risultati della ricerca di Adp, multinazionale esperta in Human Capital Management, solo il 73% degli italiani è capace di comprendere una busta paga (76% uomini e 70% donne). Resta un 27% che non ha dimestichezza con questo documento. Di questi, il 12% afferma di trovarsi davanti a un documento troppo confusionario, e un 15% ammette, addirittura, di non leggerlo mai.

La ricerca di Adp è stata svolta a livello europeo, interessando 10mila dipendenti sparsi tra Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia e Regno Unito. Il campione italiano, pari a 1.400 dipendenti, si trova in effetti davanti a un documento quanto mai complicato. Il Payroll in Italia è uno dei documenti più complessi al mondo, fatto di provvedimenti che si sono sovrapposti nel corso del tempo, alcuni dei quali risalgono ai primi anni del XX secolo. A ciò si aggiungono i continui cambiamenti nelle prassi operative e un complesso sistema contributivo fiscale, basato su criteri nazionali, territoriali e settoriali.

Pur ammettendo la complessità della busta paga italiana, è indispensabile che il lavoratore sappia leggerla. Tornando alla ricerca di Adp, i più indifferenti alla comprensione della busta paga sono gli italiani tra 16 e i 24 anni. Di questi il 27% afferma di non capirla completamente, mentre il 19% non la legge neppure. I più attenti, invece, sono gli over 55: di questi il 13% non ne comprende tutti i punti.

Non leggere la busta paga è una mancanza molto grave per il lavoratore. Non accorgersi di eventuali errori va contro la giusta valutazione della nostra prestazione lavorativa. L’indifferenza, come si può immaginare, è ancora più pericolosa per chi ha un lavoro a turni, con orari irregolari.