Al fine di introdurre in maniera articolata il tema centrale dell’articolo, è importante soffermarci sui due elementi fondamentali, rispettivamente le criptovalute ed il mercato immobiliare. Sarebbe infatti sbagliato considerare le criptovalute come qualcosa di astratto e marginale, lontano dalla nostra realtà. Questo perché se fino a pochi anni fa le criptovalute erano quasi esclusivamente un curioso esperimento, oggi è possibile affermare che queste rappresentino un’alternativa concreta nella vita economica delle persone.Il re indiscusso delle criptovalute è senz’altro il Bitcoin, noto anche ai meno interessati al settore. La particolarità del Bitcoin è quella di essere condizionato (a livello di valore economico) esclusivamente dalla leva di domanda ed offerta. Per utilizzarli è sufficiente aprire un conto virtuale e collegarsi ai siti preposti che accettano lo scambio di denaro reale con la criptovaluta.Come funziona il loro utilizzo nel settore immobiliare? In Italia, a disciplinare lo scambio di denaro “virtuale” nel settore immobiliare ci pensa l’Agenzia delle Entrate che, con la risoluzione nr. 72/E del 2016, ha chiarito che il Bitcoin è una moneta virtuale alternativa al denaro convenzionale e, dunque, riconosciuta legalmente. Si noti come, in realtà, in Italia l’utilizzo delle criptovalute in ambito immobiliare sia ancora scarsamente diffuso; situazione ben differente all’estero, dove paesi europei come la Spagna e la Svizzera sono protagonisti di una grande diffusione di questo tipo di impiego economico nell’acquisto di immobili. In Svizzera, ad esempio, un edificio di Zurigo è stato venduto su blockchain, per un valore complessivo di 130milioni di franchi svizzeri.Verrebbe da chiedersi se sia errato o meno l’atteggiamento di coloro i quali chiedono prudenza nell’utilizzo della moneta virtuale. Quali sono i fattori di rischio che dovremmo considerare?
Il primo fra tutti è senz’altro rappresentato dalla volatilità del mercato delle criptomonete. Per volatilità si intende il processo di fluttuazione del mercato delle valute digitali, inerente ai prezzi delle monete, al volume degli scambi e ad altri innumerevoli fattori. Questa componente di imprevedibile volatilità spaventa gli investitori ma è possibile fare una serie di considerazioni ragionevoli per valutare se vi sia un concreto rischio o meno di perdere i propri soldi.Innanzitutto, si tenga conto che la volatilità delle criptovalute può essere in un certo senso prevista da un occhio attento e scrutatore della realtà; non è un segreto che, in alcuni periodi storici, il mercato delle criptovalute sia soggetto ad alti livelli di volatilità. La cosa migliore da fare è mettersi in un’ottica di ragionamento delle tempistiche e cercare di individuare i momenti migliori per vendere ed acquistare. Un secondo fattore di preoccupazione è dato dalla popolarità del Bitcoin, popolarità che fa sì che sempre più contenuti online invitino eventuali investitori a cavalcare l’onda del momento, a non perdere l’occasione propizia. Se è facile immaginare come questa trappola risulti particolarmente pericolosa per un investitore alle prime armi, non bisogna nemmeno dimenticare che nemmeno un investitore più esperto è totalmente al riparo dalla fomo (fear of missing out). La spasmodica corsa a cogliere il momento può infatti rivelarsi fallimentare se non pianificata cautamente in precedenza (sulla base dello studio delle tempistiche precedentemente elencate).
Insomma, alla luce dei cambiamenti dell’ultimo decennio, non è improprio affermare che le criptovalute rappresentano un’importante possibilità di cambiamento del mercato immobiliare. La moneta digitale è effettivamente esplosa in moltissimi settori come quello bancario o della vendita al dettaglio. Nonostante la presenza di alcuni rischi come quello già citato della volatilità e alcune questioni inerenti l’ambito della sicurezza in rete (da cui le criptovalute dipendono) si prevede in effetti che il settore immobiliare deciderà di seguire l’esempio di molti partner commerciali come Amazone Paypal, già propensi ad accettare pagamenti digitali. Il mercato immobiliare del futuro, insomma, potrebbe evolvere in una rete di transazioni sempre più aperte al digitale.